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La digitalizzazione ha portato nuove sfide nella lotta al crimine, e a Brescia si evidenzia un esempio preoccupante: l’acquisto di droghe tramite Telegram.

Gruppi di chat facilitano il commercio di sostanze stupefacenti, offrendo agli acquirenti la possibilità di pagare con bitcoin o Paypal e ricevere la consegna a domicilio tramite corriere.
Il modus operandi è semplice: basta cercare gruppi come “Brescia, erba e coca” su Telegram, dove vengono pubblicizzate droghe di vario genere. Una volta dentro il gruppo, gli acquirenti vengono indirizzati verso ulteriori chat dove avviene la transazione. La complessità di questa rete rende difficile risalire ai veri responsabili dietro questo mercato illegale.
I prezzi e i dettagli sugli stupefacenti vengono discussi privatamente con i pusher virtuali, che offrono varie opzioni di pagamento, compresi bitcoin e Paypal. La facilità con cui queste transazioni avvengono rappresenta una nuova sfida per le autorità, con il rischio che criptovalute come bitcoin siano sfruttate da criminali per scopi illeciti.
Il fenomeno non si limita solo allo spaccio di droga; i gruppi Telegram offrono anche la possibilità di acquistare banconote contraffatte, evidenziando un’infrastruttura criminale ben radicata.
L’avvocato Rocco Greco, esperto in Diritto delle nuove tecnologie, sottolinea come i pagamenti tramite criptovalute siano sempre più diffusi, ma anche come la tracciabilità di tali transazioni rappresenti una sfida per le forze dell’ordine. Il legislatore italiano sta intervenendo per regolare questo settore, imponendo obblighi normativi agli exchange di criptovaluta.
Il fenomeno evidenzia la necessità di una risposta coordinata e efficace da parte delle autorità per contrastare l’espansione del crimine digitale e proteggere la sicurezza dei cittadini.

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