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Controlli serrati, perquisizioni mascherate da blocchi stradali, intimidazioni e violenze, un’atmosfera da scena camorristica. Questi erano i metodi adottati dai tre giovani camorristi arrestati recentemente dalla Squadra Mobile nel quartiere di Vico Lungo San Matteo, nei Quartieri Spagnoli di Napoli.

A guidarli c’era Dylan Di Biasi, figlio di Renato Di Biasi, un noto boss della zona. Il loro obiettivo era chiaro: salire rapidamente ai vertici della criminalità organizzata locale, prendendo spunto dai metodi della Paranza dei bambini, un gruppo criminale guidato da Emanuele Sibillo, famoso per atti di violenza nel 2022.
Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Napoli in collaborazione con la Procura della Repubblica e la Procura per i Minorenni, hanno portato all’arresto di Dylan Di Biasi, Vittorio Sorriente e un minorenne all’epoca dei fatti. Inoltre, è coinvolto anche Antonio Mucci, detenuto in Spagna per rapina e sospettato dell’omicidio del musicista Giovanbattista Cutolo.
Le accuse contro di loro comprendono lesioni personali, possesso illegale di armi da fuoco, violenza privata e rapina, tutte aggravate dall’associazione di stampo mafioso.
Il gruppo sembra essersi formato intorno al figlio del vecchio boss del clan Di Biasi, cercando di espandere il proprio controllo territoriale con metodi violenti mentre il padre era in carcere.
Nonostante le violenze e le intimidazioni, nessuna vittima aveva mai denunciato. Tuttavia, le telecamere di una sala giochi hanno catturato l’aggressione contro Vincenzo Masiello, che è stato fondamentale per l’arresto dei tre giovani. Ora, le indagini mirano a individuare altri complici e partecipanti al gruppo criminale dei baby boss, alla ricerca di prove concrete.

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