Questa decisione è intervenuta in risposta alla questione sollevata dalla sezione tributaria della Corte di cassazione, che ha evidenziato la mancanza del presupposto dell’imposta in caso di occupazione abusiva preclusa dal proprietario e denunciata alle autorità competenti.

Secondo la Corte, tassare un’occupazione abusiva equivale a gravare una ricchezza inesistente, poiché manca l’effettivo esercizio dei poteri di disposizione e godimento del bene da parte del proprietario. La sentenza ha esteso retroattivamente la portata della norma che esonera dall’IMU gli immobili non utilizzabili né disponibili per i quali sia stata presentata denuncia penale per occupazione abusiva.

In un’altra sentenza, la Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’attribuzione autonomamente da parte delle regioni della qualifica di agente contabile a determinati soggetti, poiché tale potere è di competenza esclusiva statale. Questa decisione è stata motivata dal fatto che la disposizione regionale censurata invadeva la competenza legislativa esclusiva dello Stato in materia di giurisdizione e norme processuali.

La Corte dei conti ha sollevato la questione in riferimento alla Costituzione, evidenziando che la responsabilità di rendere conto delle partecipazioni sociali spetta agli uffici regionali e non agli amministratori e ai sindaci delle società partecipate.

Questa decisione della Consulta sollecita il legislatore statale a intervenire nella materia, tenendo conto dell’evoluzione della figura e del ruolo dell’agente contabile, soprattutto riguardo alle partecipazioni societarie degli enti pubblici.

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