Un imprenditore di Andria, Giuseppe Magno, attualmente detenuto a Bari, è stato colpito da una confisca di beni del valore di 80 milioni di euro. Questo provvedimento è stato eseguito dai carabinieri su decreto della Corte di Cassazione, che ha confermato l’origine illecita del patrimonio accumulato da Magno e dalla sua famiglia negli ultimi 30 anni.
L’indagine ha rivelato che i beni confiscati, tra cui terreni agricoli, aziende, veicoli di lusso come una Porsche Panamera e numerosi immobili, sono frutto di attività criminali, principalmente rapine a portavalori, furti ai bancomat e altre illecite operazioni finanziarie.
Questo episodio dimostra l’efficacia delle indagini avviate cinque anni fa, che hanno evidenziato non solo la pericolosità delle attività svolte da Magno e la sua famiglia, ma anche l’origine illecita dei capitali che hanno alimentato gli investimenti e le attività imprenditoriali. La confisca dei beni rappresenta un duro colpo per l’imprenditore e mette in luce l’importanza della lotta contro il crimine finanziario e il riciclaggio di denaro.
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