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Le spese fiscali legate al settore edilizio stanno per subire un importante restyling, con aliquote e massimali rivisti al ribasso e un approccio più mirato. Il direttore del dipartimento delle finanze, Giovanni Spalletta, ha anticipato al Senato le linee guida della riforma, evidenziando le novità in arrivo.

Le principali modifiche riguardano le ristrutturazioni edilizie, che godranno di aliquote di sconto fiscale fino al 50%, massimali più bassi e un nuovo metodo di erogazione sotto forma di contributo. Questi cambiamenti rispondono alla necessità di razionalizzare le agevolazioni fiscali, evitando l’eccessiva generosità delle aliquote e limitando le spese massime per ridurre comportamenti opportunistici.
Secondo Spalletta, la trasformazione dei crediti di imposta in contributi diretti di spesa, soggetti a procedure di autorizzazione preventiva, è raccomandabile per garantire un monitoraggio più efficace della spesa pubblica e valutare tempestivamente gli impatti delle misure.
Le nuove disposizioni puntano a rendere gli incentivi più selettivi ed efficaci, in linea con le normative europee e per rispondere alle esigenze di una finanza pubblica più sostenibile. Le aliquote italiane, precedentemente tra le più alte in Europa, saranno ridimensionate per adattarsi a un quadro economico più restrittivo.
Inoltre, la riforma mira a mitigare gli effetti negativi delle deroghe e delle normative farraginose, che hanno alimentato un aumento dei volumi di spesa nel 2023. Si prevede un’attuazione più rigorosa delle regole, pur garantendo la tutela dei cittadini che hanno già intrapreso azioni concrete.
Con questi cambiamenti, il panorama degli incentivi edilizi si prepara a una fase di rigore e selezione, orientata a favorire investimenti mirati e a garantire una maggiore sostenibilità finanziaria.

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