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Il provvedimento di confisca è stato emesso dalla seconda sezione penale della Corte di Cassazione, confermando che il patrimonio accumulato da Magno e dalla sua famiglia negli ultimi 30 anni è il risultato di attività illecite, principalmente rapine a portavalori e furti ai bancomat.

La confisca riguarda una vasta gamma di beni, tra cui terreni agricoli, aziende agricole, veicoli, disponibilità finanziarie e immobili, tra cui appartamenti, ville, locali commerciali e capannoni industriali. Tra i beni confiscati vi sono anche un’autovettura di lusso Porsche Panamera, nonché l’autoparco di via Canosa e l’abitazione residenziale di Magno del valore di circa tre milioni di euro.

Le indagini, avviate cinque anni fa, hanno rivelato che Magno e la sua famiglia hanno utilizzato il ricavato da attività criminali per effettuare acquisti, avviare imprese e gestire movimentazioni finanziarie. La confisca sottolinea non solo l’elevata pericolosità di Magno, ma anche l’origine illecita dei capitali che ha accumulato nel corso degli anni.

 


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