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La ricerca del noto boss palermitano Giovanni Motisi, noto come “u’ pacchiuni”, continua con impegno da parte delle autorità.

La sua figura è stata resa ancora più attuale grazie alla tecnica dell’age progression, che ha permesso di creare un identikit aggiornato del latitante. Questo sforzo si inserisce nel contesto delle indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, mirate a catturare Motisi, considerato uno dei latitanti di “massima pericolosità”.

L’utilizzo dell’age progression implica un processo di invecchiamento fisionomico progressivo, basato sull’analisi e l’attualizzazione di specifici tratti somatici appartenenti alla famiglia del ricercato. Grazie alle tecnologie avanzate della polizia scientifica, è stato possibile aggiornare le immagini del latitante risalenti agli anni ’80 e ’90, fornendo agli investigatori un prototipo aggiornato dei possibili connotati attuali di Motisi.

Questo nuovo identikit rappresenta un importante strumento per le indagini in corso e potrebbe facilitare il lavoro degli investigatori. Inoltre, potrebbe sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica, incoraggiando la collaborazione dei cittadini nelle operazioni di ricerca.

Giovanni Motisi, sessantacinque anni, è ricercato per vari reati, tra cui omicidi, associazione di tipo mafioso e strage. Conosciuto come il “killer di fiducia” di Totò Riina, Motisi è stato un personaggio di spicco nella fase stragista di Cosa Nostra. Nonostante le numerose ipotesi sul suo destino, la sua cattura rimane una priorità per le autorità.

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