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La nuova legge Ue che protegge i lavoratori delle piattaforme, compresi i rider e i tassisti delle app come Uber, ha ottenuto il via libera definitivo dal Parlamento europeo. Queste nuove regole mirano a contrastare il fenomeno delle false partite Iva, che coinvolge milioni di lavoratori nel settore delle piattaforme digitali.

Uno dei punti chiave della legge è il divieto di licenziamento basato su decisioni algoritmiche senza supervisione umana. Le piattaforme saranno obbligate a garantire una supervisione umana dei sistemi automatizzati e i lavoratori avranno il diritto di contestare le decisioni automatizzate che riguardano la loro occupazione.

La legge affronta anche la questione delle false partite Iva, che coinvolgono un numero significativo di lavoratori nelle piattaforme digitali. Se un lavoratore contesta il proprio status di autonomo, spetta all’azienda dimostrare che il rapporto lavorativo non è di dipendenza.

Inoltre, le piattaforme non potranno utilizzare algoritmi per monitorare lo stato emotivo o psicologico dei lavoratori o per prevedere le loro intenzioni sindacali o di sciopero. I lavoratori avranno anche il diritto di trasferire i propri dati da una piattaforma all’altra.

Queste nuove norme rappresentano un importante passo avanti nella protezione dei diritti dei lavoratori delle piattaforme digitali e dovrebbero riguardare milioni di lavoratori in tutta l’Unione europea entro il 2025.

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