Il Parlamento europeo ha recentemente approvato il primo pacchetto legislativo contro la violenza sulle donne nell’Unione europea, dando il via libera a misure volte a punire i responsabili dei reati di genere e proteggere le vittime. Queste misure rappresentano un importante passo avanti nella lotta contro la violenza di genere in Europa.
La direttiva vieta specificamente le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni forzati, fenomeni che purtroppo persistono anche nel continente europeo. Inoltre, stabilisce linee guida per affrontare i reati commessi online, come la diffusione non consensuale di materiale intimo o manipolato, che colpiscono soprattutto le donne.
Un aspetto significativo della direttiva è che considera un’aggravante l’intenzione di punire le vittime in base al loro genere, orientamento sessuale, colore della pelle, religione, origine sociale o convinzioni politiche, così come il desiderio di mantenere o ristabilire “l’onore”. Le pene saranno più severe anche nel caso di vittime pubbliche, come giornalisti o difensori dei diritti umani.
Oltre a punire i reati, la direttiva prevede anche misure per rendere più accessibili i servizi sanitari, inclusi quelli per la salute sessuale e riproduttiva, e per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del consenso nelle relazioni sessuali.
Questa direttiva è un segnale importante del impegno dell’Unione europea nella lotta contro la violenza di genere e dovrebbe contribuire a proteggere milioni di donne in Europa.
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