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Il panorama automobilistico italiano si prepara a un’invasione verde: Dongfeng, gigante cinese dell’auto elettrica, si appresta a varcare i confini nazionali con il sostegno del governo e l’interesse della famiglia Berlusconi.

Il progetto prevede l’apertura di una fabbrica capace di produrre fino a 100.000 veicoli all’anno, con Paolo Berlusconi che ha già investito nel 10% delle quote di DF Italia, il distributore ufficiale dei lussuosi SUV elettrici del gruppo.

L’entrata sul mercato italiano è stata annunciata con la presentazione dei modelli Voyah al Salone del Mobile di Milano, segnando un passo avanti significativo verso l’elettromobilità nel Paese. Questa mossa strategica non solo pone Dongfeng in competizione diretta con Stellantis, ma anche segna un momento di svolta nel concetto stesso di mobilità, con un occhio al design, all’innovazione e alla sostenibilità.

Sebbene il governo e il colosso cinese neghino l’esistenza di piani industriali concreti in Italia, le trattative iniziali sono confermate da fonti affidabili. Questo segnale di interesse riflette una tendenza più ampia nell’industria automobilistica europea verso la produzione interna per soddisfare la domanda interna.

L’arrivo delle auto elettriche cinesi in Italia promette di ridefinire il settore automobilistico nazionale, introducendo una nuova era di mobilità sostenibile e innovazione tecnologica.

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