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Il Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Ponte Galeria, noto tristemente come un luogo abbandonato da dio, è stato al centro di dibattiti accesi e richieste di chiusura da parte del centrosinistra romano dopo il tragico suicidio del giovane gambiano Ousmane Sylla.

A tre mesi di distanza dall’evento, la Garante dei detenuti di Roma, Valentina Calderone, ha presentato il suo rapporto durante una commissione sulle politiche sociali, presieduta dalla dem Nella Converti.

La relazione di Calderone ha confermato i timori espressi precedentemente: il Cpr di Ponte Galeria è un vero e proprio lager senza speranza. Le condizioni in cui vivono i migranti sono disumane, e ogni servizio a loro rivolto è stato quasi completamente smantellato. Questo riecheggia le preoccupazioni sollevate da Dossier di RomaToday già un anno fa.

Il suicidio di Ousmane Sylla ha fatto emergere la necessità di un’azione urgente. Il centrosinistra aveva richiesto la chiusura della struttura e un’indagine approfondita sulle condizioni dei detenuti. Tuttavia, la situazione rimane critica e richiede interventi immediati.

Questo report mette in luce la tragica realtà di Ponte Galeria e sottolinea l’importanza di affrontare con determinazione la questione dei diritti umani e delle condizioni dei migranti detenuti. È ora di agire per porre fine a questo lager senza speranza.

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