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L’arresto del governatore ligure Giovanni Toti ha scatenato una valanga di critiche e riflessioni sulla politica italiana.

Il centrodestra ha difeso Toti, membro di Noi moderati, cercando di stabilire parallelismi con il caso di Emiliano. Tuttavia, il timore sull’opportunità temporale dell’arresto, avvenuto esattamente un mese prima delle elezioni europee e amministrative di giugno, ha sollevato interrogativi sulla natura dell’accaduto.

La Procura di Genova ha presentato la richiesta di arresto il 27 dicembre 2023, con il gip che l’ha depositata il 6 maggio seguente, eseguendo le misure il giorno successivo. Questo rapido svolgersi degli eventi, che ha impiegato quattro mesi dall’avanzamento della richiesta, ha sollevato dubbi soprattutto nel campo del centrodestra. L’attenzione si è concentrata sulle tempistiche rispetto alla data del reato e all’inizio dell’indagine, portando a interrogativi sulla natura delle misure cautelari.

In Puglia, gli arresti legati al “caso Bari” hanno seguito un percorso più lungo e tortuoso. L’indagine su Pisicchio e Olivieri ha richiesto circa 14 mesi dall’avanzamento della richiesta di misure cautelari alla loro esecuzione. Questo contrasta con la rapidità con cui sono stati gestiti gli arresti in Liguria, sollevando domande sulla coerenza e l’equità del sistema giudiziario.

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