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Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha scelto di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice Paola Faggioni, nell’ambito dell’inchiesta per corruzione che lo vede coinvolto.

Questa decisione, già ampiamente annunciata, è stata formalizzata durante un breve incontro a Palazzo di giustizia, preceduto dal suo trasferimento sotto sorveglianza dalle forze dell’ordine. L’interrogatorio, che è durato circa mezz’ora, è avvenuto in un’atmosfera di stretta riservatezza, con l’accesso al terzo piano del Tribunale interdetto al pubblico.

Nel frattempo, sul fronte politico, il vicepremier Matteo Salvini ha difeso Toti dalle richieste di dimissioni, sostenendo che ogni indagato non dovrebbe necessariamente dimettersi. Inoltre, Salvini ha lanciato un attacco diretto ai pubblici ministeri, esprimendo preoccupazione riguardo alla possibilità di intercettazioni negli uffici della magistratura. Questo riflette la preoccupazione che l’inchiesta possa coinvolgere il suo partito e, in particolare, il vice di Salvini, Edoardo Rixi.

Intanto, il Guardasigilli Carlo Nordio, dal G7 sulla Giustizia a Venezia, ha espresso perplessità sui tempi delle misure cautelari prese nei confronti di Toti. Nordio ha sottolineato l’importanza del principio di presunzione di innocenza e ha criticato coloro che chiedono all’indagato di dimostrare la propria innocenza anziché al pubblico ministero di dimostrare la colpevolezza.

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