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Vittorio Sgarbi, noto critico d’arte e ex sottosegretario alla Cultura, si trova al centro di un’inchiesta riguardante un presunto quadro di Valentin de Boulogne, caravaggista francese, dal valore di 5,5 milioni di euro.

L’opera, intitolata “Concerto con bevitore”, sarebbe stata illecitamente esportata a Montecarlo nel 2020 da parte del critico stesso, insieme alla sua fidanzata e a un impresario. Tuttavia, Sgarbi respinge le accuse con disprezzo, definendo coloro che lo perseguitano “patetici”.

Secondo la procura di Imperia, l’opera sarebbe autentica, come dimostrerebbe una radiografia allegata alla relazione tecnica dell’Istituto Centrale per il Restauro. Sgarbi, però, resta irremovibile nella sua posizione, sostenendo che si tratti solo di una copia. Egli ritiene che la valutazione di un esperto d’arte sarebbe stata più accurata rispetto alla radiografia.

La questione si complica ulteriormente con l’accusa di reati tributari a carico di Sgarbi, il quale avrebbe omesso di versare 715mila euro all’Agenzia delle Entrate. Nonostante le accuse, Sgarbi non sembra preoccupato e respinge anche queste imputazioni.

Il quadro in questione non è stato venduto e Sgarbi afferma che il suo valore non superava i 13.500 euro, limite per l’esportazione abusiva. Inoltre, sottolinea che non ha mai effettuato una perizia sull’opera.

Questa vicenda, carica di suspense e intrighi, solleva interrogativi sulla veridicità dell’opera e sulla condotta del noto critico. Il destino del “Concerto con bevitore” e il futuro di Sgarbi restano avvolti nel mistero.

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