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Marc Chagall e Vladimir Nabokov, due figure iconiche della cultura russa del XX secolo, condividono un legame profondo con la loro patria d’origine, anche se espressa in modi radicalmente diversi.

Mentre Nabokov dipinge con parole nitide e affilate i ricordi della sua gioventù in Russia, Chagall trasfigura la sua nostalgia attraverso una tavolozza di immagini oniriche e trasfigurate.

Nabokov, nato in una famiglia aristocratica a Pietroburgo nel 1899, racconta con grande precisione le sue esperienze attraverso le pagine di “Parla, Ricordo”, dipingendo ritratti vividi della sua infanzia e giovinezza. Al contrario, Chagall, nato in un villaggio vicino a Vicebsk, in Bielorussia, da una famiglia ebrea osservante, trasforma i suoi ricordi in dipinti fiabeschi e surreali, ricchi di simbolismo e immaginazione.

Nonostante le loro storie personali divergenti, entrambi hanno affrontato la distanza dalla Russia con una sensazione di perdita e nostalgia. Mentre Nabokov ha trovato rifugio nella scrittura, creando un mondo letterario che conserva la sua Russia ideale, Chagall ha trasformato la sua esperienza in opere d’arte intrise di magia e misticismo.

Sebbene abbiano seguito percorsi diversi, entrambi sono stati influenzati dalla diaspora russa e hanno trovato modi unici per esprimere il loro legame con la loro terra d’origine. La distanza fisica ha alimentato la loro creatività, portandoli a creare opere che riflettono la complessità e la bellezza della loro identità russa.

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