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L’avvocata di Alessia Pifferi, Alessia Pontenani, ha annunciato il ricorso contro la recente condanna all’ergastolo per l’omicidio aggravato della figlia Diana, di soli 18 mesi, trovata morta per stenti a Milano.

Dopo la pronuncia della sentenza, Pontenani ha dichiarato di voler chiedere la riapertura dell’istruttoria e una nuova perizia, citando anche le tensioni dovute all’indagine parallela sulle psicologhe del carcere.

Pifferi, secondo la sua avvocata, era visibilmente dispiaciuta per l’atteggiamento festoso della madre e della sorella durante l’udienza. Pontenani ha rivelato che quando è stata pronunciata la parola “ergastolo”, è stato evidente che madre e sorella stavano festeggiando, suscitando il dispiacere di Pifferi. Quest’ultima, già preoccupata per la sua situazione in carcere, teme che gli insulti possano aumentare dopo la sentenza.

La condanna all’ergastolo è giunta dopo meno di tre ore di camera di consiglio, con provvisionali da 20mila euro per la madre e 50mila euro per la sorella, parti civili nel processo. Il pm De Tommasi ha sostenuto che Pifferi fosse “bugiarda e attrice”, chiedendo la massima pena. La difesa, invece, ha richiesto l’assoluzione o, in subordine, la condanna per abbandono di minore, sottolineando l’incapacità di accudire di Pifferi.

Il caso continua a destare scalpore e ad alimentare discussioni sull’efficacia della giustizia nel trattare casi così delicati.

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