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Il sistema giudiziario italiano ha emesso una sentenza di ergastolo in primo grado per Alessia Pifferi, la madre che ha lasciato morire di stenti la sua figlia di un anno e mezzo, abbandonandola da sola in casa per sei giorni.

Questo tragico episodio segna un precedente senza precedenti, poiché non vi erano precedenti di madri condannate per aver ucciso i propri figli tra le 37 donne condannate all’ergastolo in Italia, che includono brigatiste, mafiose e camorriste.

Alcuni casi simili hanno portato a sentenze di lunghe pene detentive, come i 30 anni inflitti a Veronica Panarello e i 16 (poi ridotti a 10) ad Anna Maria Franzoni. Tuttavia, molti esperti legali non escludono la possibilità di una riduzione della pena nei gradi successivi, in base alle motivazioni della sentenza e alle eventuali integrazioni della perizia sulla storia clinica di Pifferi.

Sebbene la perizia abbia giudicato Pifferi capace di intendere e di volere, una revisione della sua storia clinica potrebbe portare a nuovi sviluppi nel caso. Resta da vedere come questa vicenda si evolverà nei prossimi gradi di giudizio.

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