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La liberazione prevista della blogger cristiana Zhang Zhan, imprigionata in Cina per aver documentato l’inizio della pandemia di Covid-19 a Wuhan, è stata oscurata da un mistero che circonda la sua scomparsa.

Zhang Zhan, arrestata nel maggio 2020 e condannata per “provocare litigi e creare problemi”, avrebbe dovuto essere rilasciata dopo quattro anni di detenzione, ma non ci sono conferme sul suo effettivo rilascio.

Free Zhang Zhan, un’associazione che ha portato avanti la sua causa, ha espresso preoccupazione per la mancanza di informazioni sulla situazione della blogger. L’avvocato che l’ha rappresentata durante il processo ha dichiarato di non essere riuscito a contattare la madre di Zhang Zhan, mentre il carcere di Shanghai ha rifiutato di commentare la situazione.

Ci sono segnali che indicano un possibile stato di detenzione morbida o coercitiva, con la famiglia e gli amici della giornalista che sono stati messi sotto pressione e le loro azioni strettamente monitorate dalle autorità cinesi. Questo silenzio e la mancanza di trasparenza sollevano preoccupazioni sulla reale condizione della blogger e sulla sua libertà personale.

La scomparsa di Zhang Zhan solleva domande su possibili pratiche di detenzione segrete o coercitive da parte delle autorità cinesi. Free Zhang Zhan invita la comunità internazionale a porre attenzione su questa situazione e a chiedere responsabilità al regime comunista cinese per il trattamento degli ex prigionieri politici.

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