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Dopo sette anni di inchiesta, le drammatiche dimensioni dello scandalo del sangue infetto in Gran Bretagna sono state finalmente svelate.

Con almeno 30.000 persone contagiate e oltre 3.000 morti, molte delle quali bambini, questo è stato definito il più grave scandalo nella storia della sanità pubblica britannica.

Il rapporto di 2500 pagine, guidato dal giudice Sir Brian Langstaff, ha evidenziato la totale mancanza di responsabilità delle autorità, che hanno nascosto la verità e fornito informazioni errate alle vittime. Questo non è stato un incidente isolato: è emerso che vari governi hanno ignorato consapevolmente il problema e addirittura distrutto documenti chiave per evitare azioni legali.

Le vittime e le loro famiglie, che per anni hanno sofferto nel silenzio, ora cercano giustizia e risarcimento. Tuttavia, nonostante le raccomandazioni del rapporto, un piano adeguato di compensazione deve ancora essere attuato.

Il ministro del Tesoro, Jeremy Hunt, ha definito questo scandalo il peggiore mai affrontato, sottolineando l’urgente necessità per i politici di accettare i fatti e assumersi le proprie responsabilità.

L’origine di questa tragedia risale a decenni fa, quando plasma non testato dagli Stati Uniti veniva importato senza scrupoli, trasmettendo epatite C e HIV a pazienti già vulnerabili. Questo evento drammatico richiede ora scuse pubbliche e azioni concrete da parte del governo britannico.

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