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Un banchetto a base di tartufo fresco fuori dal periodo di raccolta ha portato a una sanzione significativa per il fornitore di una struttura ricettiva nella provincia di Chieti.

I carabinieri forestali di Villa Santa Maria hanno inflitto una multa di 3.333,33 euro al titolare dell’attività che ha fornito i preziosi ingredienti.

L’indagine è partita dalla segnalazione di un cittadino, che aveva partecipato a un evento in una struttura ricettiva teatina e aveva notato la presenza di tartufo fresco, nonostante fosse fuori dal periodo consentito per la raccolta. La legge regionale del 2012 regola strettamente i periodi dell’anno in cui è permessa la raccolta del tartufo, con l’obiettivo di proteggere le tartufaie naturali da un eccessivo sfruttamento.

I controlli dei carabinieri forestali si sono concentrati sulla commercializzazione dei tartufi in periodi di divieto, specialmente in aree sensibili della provincia. Le attività di verifica, iniziate l’anno scorso, hanno già portato a numerose sanzioni amministrative e, in un caso, a una denuncia per “deturpamento e distruzione delle tartufaie naturali”.

Le autorità sottolineano l’importanza di rispettare i periodi di raccolta per garantire la rigenerazione delle tartufaie. La somministrazione di tartufo in periodo di divieto, specialmente se immaturo o di qualità scadente, può favorire frodi durante la trasformazione e commercializzazione del prodotto.

I carabinieri forestali invitano i cittadini a segnalare situazioni illecite o sospette, evidenziando come tali segnalazioni non solo costituiscano un dovere etico, ma permettano interventi tempestivi, rafforzando la fiducia nelle istituzioni e beneficiando l’intera collettività.

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