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Le autorità italiane hanno compiuto un colpo di portata internazionale, arrestando a Viterbo il presunto boss della mafia turca, Baris Boyun.

L’operazione, condotta in collaborazione con Interpol, ha portato all’arresto di Boyun insieme ad altre 18 persone in Italia, Svizzera, Germania e Turchia.

Baris Boyun era già stato arrestato nel 2022 a Rimini su mandato di cattura internazionale emesso dal governo turco, ma era riuscito a evitare l’estradizione grazie al rifiuto da parte delle autorità italiane. Tuttavia, questa volta le forze dell’ordine italiane hanno agito con decisione, smantellando una rete criminale che si supponeva guidata da Boyun.

Le accuse contro Boyun e i suoi complici sono gravi e variano dall’associazione per delinquere alla detenzione illegale di armi e esplosivi, fino all’omicidio e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Le indagini, avviate nel 2023, hanno portato alla luce un’organizzazione criminale che agiva in Europa, con Boyun che dirigeva le attività dal suo domicilio con braccialetto elettronico a Crotone, in Italia.

Il presunto boss, di origine curda, è stato anche accusato di avere un’agenda politica, annunciando la creazione di una nuova organizzazione per sostituire il PKK e avviare una rivoluzione. Le autorità ritengono che Boyun stesse cercando di consolidare il suo potere non solo nel mondo criminale, ma anche a livello politico, con l’obiettivo di destabilizzare la regione e imporre il terrore nella popolazione.

L’arresto di Boyun rappresenta un importante successo per le forze dell’ordine italiane nella lotta contro il crimine organizzato transnazionale. Tuttavia, resta da vedere quale sarà il seguito delle indagini e se altre reti criminali verranno smantellate in seguito a questo colpo alla mafia turca.

*Le ultime notizie in diretta dal Panorama Inter e Intra Nazionale.*


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