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Un nuovo “clan” a Scafati composto da 35 individui è finito sotto processo con il veloce giudizio della Dda Antimafia.

Le accuse includono associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione, traffico di armi, spaccio di droga, autoriciclaggio e lesioni. Secondo l’accusa, molti degli indagati facevano parte di questo clan autodefinito famiglia, legati da vincoli di parentela, con Dario Federico di Boscoreale al vertice.

Federico, già condannato per associazione per delinquere mafiosa nel 2007, ha espanso le sue attività criminali da Pompei e Boscoreale a Scafati, assumendo il controllo criminale della zona.

Il clan gestiva le piazze di spaccio e le attività estorsive grazie anche all’uso di armi da fuoco fornite principalmente da D.T. di Torre Annunziata. Dopo l’arresto di esponenti di un altro gruppo mafioso nel 2021, il clan ha acquisito una posizione predominante, intervenendo per risolvere dispute territoriali e punire gli “sgarri” altrui.

Le attività criminali includono dieci estorsioni, tra cui una eclatante al porto turistico di Marina di Stabia.

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