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Il Kirghizistan, noto per le sue tradizioni culturali e per un’economia basata sull’estrazione di minerali preziosi, negli ultimi anni ha visto crescere una nuova fonte di reddito: l’educazione degli studenti stranieri.

Ogni anno, circa 30.000 studenti, prevalentemente dalle nazioni del subcontinente indiano come l’India e il Pakistan, sono attratti dalle università kirghize, soprattutto per studiare medicina grazie a costi contenuti e una solida tradizione educativa.

Tuttavia, recenti episodi di violenza, inclusa un’aggressione a una residenza studentesca a Bishkek, hanno messo a rischio questa importante risorsa economica. Circa 700 giovani kirghizi hanno attaccato l’edificio, causando ferite a circa 30 studenti stranieri e generando panico e preoccupazione tra le famiglie di questi ultimi.

Questi incidenti hanno spinto centinaia di studenti a fare ritorno nei loro paesi di origine, mentre le ambasciate di India e Pakistan si sono mobilitate per tutelare i loro cittadini. Il governo kirghizo ha tentato di placare gli animi e rassicurare le famiglie, ma la tensione rimane alta.

L’industria dell’educazione è cruciale per l’economia del Kirghizistan, generando un indotto valutato tra i 150 e i 180 milioni di euro all’anno. Eventi come questi non solo minacciano la sicurezza degli studenti ma rischiano di compromettere seriamente questo settore, fondamentale per l’economia nazionale.

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