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Sabato scorso, un grave incidente ha scosso la comunità di Noale quando un autista di Actv, la compagnia di trasporto pubblico locale, è stato brutalmente aggredito da un gruppo di dieci giovani mentre era in servizio sulla linea 5e diretta a Venezia.

Il conducente, cinquantenne, ha ricevuto colpi al volto e all’occhio, riscontrando disturbi alla vista e una prognosi di otto giorni. L’episodio è avvenuto poco dopo l’inizio del suo turno, quando è stato accerchiato e malmenato da un gruppo di ragazzi apparentemente alterati.

Giovanni Seno, il direttore di Avm Actv, ha espresso la sua ferma condanna nei confronti di questo atto delinquenziale, evidenziando la collaborazione con le forze dell’ordine per identificare e perseguire i colpevoli. Ha inoltre sottolineato l’impegno della società nel supportare il conducente nella sua ripresa e nel reintegro lavorativo.

L’incidente ha sollevato ampie discussioni sulla sicurezza dei lavoratori del trasporto pubblico e sulla necessità di maggiore sostegno legislativo per proteggere questi lavoratori essenziali. I rappresentanti sindacali Riccardo Ruzzon (Uil), Alvise Battistella (Cgil) e Guido Scarpa (Cisl) hanno chiesto un intervento legislativo nazionale per prevenire ulteriori violenze e hanno espresso preoccupazione per la crescente inciviltà che sembra affliggere il settore dei trasporti.

Allo stesso tempo, un altro episodio minore ma significativo ha avuto luogo a Bibione, dove cinque ragazzi minorenni sono stati sorpresi mentre compivano una bravata salendo sul tetto di un bus Atvo in sosta. Questo atto sembra aver avuto come obiettivo la creazione di un video per i social media, evidenziando un’altra faccia della stessa medaglia di irresponsabilità sociale.

Questi episodi non sono solo atti isolati ma segnali di una crisi più profonda nella società, evidenziata dalla segretaria della Filt Trasporti di Venezia, Federica Vedova, e dalla delegata al Turismo della Municipalità di Venezia, Sara Arco. Entrambe hanno sottolineato la necessità di un impegno collettivo per affrontare e mitigare il disagio sociale che troppo spesso esplode in violenza contro chi lavora al servizio della comunità.

Giovanni Seno ha anche rilevato un aspetto cruciale nel contesto più ampio delle dinamiche familiari, criticando la negligenza di alcune famiglie nell’educare moralmente e valorialmente i propri figli, un fattore che potrebbe contribuire a episodi simili di violenza gratuita. Queste osservazioni invitano a una riflessione più ampia sulla necessità di rafforzare il tessuto sociale e familiare per prevenire future tragedie.

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