Nel cuore della notte, nuovi attacchi hanno scosso la città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, con tank israeliani che sono avanzati fino al centro urbano.

Questa escalation segue una serie di intensi bombardamenti che hanno già mietuto vittime tra i civili, colpendo anche le tende degli sfollati, con un tragico bilancio di almeno 14 morti recentemente segnalati.

Mentre la tensione rimane alta, l’Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, riporta che circa un milione di persone ha abbandonato Rafah nelle ultime tre settimane, cercando rifugio da un conflitto che non mostra segni di diminuire. La comunità internazionale si sta mobilitando, con l’Unione Europea che ha avviato discussioni sulle possibili sanzioni contro Israele per i suoi attacchi che potrebbero violare il diritto internazionale umanitario.

Sul fronte della sanità, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) segnala che solo un terzo degli ospedali a Gaza è ancora funzionante e lotta per far fronte alle emergenze con risorse limitate.

In questo contesto di crisi umanitaria e distruzione, voci internazionali, inclusa quella del ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, chiamano a un immediato cessate il fuoco, sottolineando la necessità di proteggere i civili e assicurare che gli aiuti umanitari possano raggiungere chi ne ha disperatamente bisogno.

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