By *Nell’ambito del processo sulla Strage di Erba, che ha sconvolto il piccolo comune nella provincia di Como nel dicembre del 2006, Olindo Romano e Rosa Bazzi, vicini di casa delle vittime, si sono presentati in aula per chiedere la revisione del processo.
Rosa e Olindo sono stati condannati in via definitiva all’ergastolo per gli omicidi di Raffaella Castagna, del figlio Youssef Marzouk, della madre Paola Galli, e della vicina di casa Valeria Cherubini. Il marito di quest’ultima, Mario Frigerio, è stato l’unico sopravvissuto al tentato omicidio.
L’udienza, prevista per il 1 marzo, è stata rinviata al 16 aprile su richiesta della difesa, che ha manifestato la necessità di avere più tempo per rispondere adeguatamente alle argomentazioni del procuratore generale e dell’avvocato di Stato.
Durante la giornata in tribunale, si sono susseguiti diversi interventi e dichiarazioni. La difesa di Romano e Bazzi ha dichiarato di voler dimostrare che le prove presentate sono ammissibili, mentre l’avvocato dei coniugi ha richiesto più tempo per leggere le memorie difensive e per non discutere nel merito dell’istanza nella stessa udienza. L’avvocato di Azouz Marzouk, presente come vittima, ha espresso il desiderio di cercare la verità riguardo al crimine, sottolineando il possibile legame con il mondo dello spaccio.
La giornata in tribunale è stata caratterizzata da tensioni e posizioni divergenti, con gli avvocati delle parti in causa che hanno espresso opinioni contrastanti riguardo alla colpevolezza e alla ricerca della verità. La famiglia Castagna ha chiesto che si metta fine alla vergogna e che venga riconosciuta la colpevolezza di Romano e Bazzi, mentre le dichiarazioni di Azouz Marzouk sono state criticate come offensive per le vittime e per coloro che hanno difeso la verità nel corso degli anni.
La revisione del processo sulla Strage di Erba continua a sollevare dubbi e tensioni, con l’attenzione pubblica rivolta alla ricerca della verità e alla giustizia per le vittime e le loro famiglie.
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