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I no vax tornano alla carica? Si e le mura del Palaspirà a Spirano, Bergamo, testimoniano un atto di vandalismo che va oltre il semplice disprezzo per i vaccini anti-COVID.

Le parole “no vax” spruzzate sugli esterni del centro vaccinale rappresentano un’offesa diretta non solo al lavoro instancabile del personale sanitario e dei volontari, ma anche alla memoria delle migliaia di vite salvate grazie alle oltre 150.000 dosi somministrate durante la pandemia.
Il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, ha giustamente condannato questo gesto come un oltraggio morale alla comunità. Non si tratta semplicemente di graffiti, ma di un attacco che colpisce profondamente l’intera società, mettendo in discussione gli sforzi congiunti per combattere la pandemia.
È fondamentale che i responsabili vengano identificati e che rispondano delle loro azioni. Il danneggiamento materiale può essere riparato, ma l’offesa morale persiste. È un monito chiaro sulle divisioni che ancora affliggono la società riguardo alla questione vaccinale.
Ogni dose inoculata rappresenta una speranza di ritorno alla normalità e un atto di protezione verso gli altri. Denigrare questo sforzo è una negazione della solidarietà e della scienza stessa.

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