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La Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha sgominato una rete criminale operante in tutto il territorio nazionale, responsabile dell’introduzione illegale di droga, telefoni cellulari e armi da fuoco nelle carceri italiane, alcune di massima sicurezza.

Ventidue persone sono state arrestate in un’operazione che ha visto il coinvolgimento di varie forze dell’ordine, tra cui il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria e il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato. Tra gli arrestati figura anche un uomo di 52 anni, descritto come il “mago dei droni”, capace di modificare questi dispositivi per trasportare carichi pesanti sopra le aree carcerarie e introdurre illegalmente sostanze stupefacenti e dispositivi di comunicazione.
L’inchiesta, avviata nell’aprile del 2021 a seguito del ritrovamento di cellulari nel carcere di Secondigliano, ha rivelato una sofisticata rete di approvvigionamento per i detenuti, garantita da organizzazioni criminali, in particolare di tipo camorristico, che utilizzavano collaboratori esterni per le consegne. Le modifiche tecniche apportate ai droni, come confermato dalle analisi su quelli sequestrati, hanno permesso di effettuare sorvoli sopra le aree militari portando carichi più pesanti, dimostrando l’alta tecnologia impiegata dal gruppo criminale.
Durante le perquisizioni è stata scoperta anche una grande quantità di cocaina, grazie all’intervento di Spike, il cane antidroga della Polizia Penitenziaria, evidenziando l’efficacia del lavoro di squadra nella lotta contro il traffico di droga all’interno delle istituzioni carcerarie. L’operazione è stata elogiata da Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, rispettivamente presidente e segretario regionale dell’Uspp, che hanno sottolineato l’importanza di dotare la polizia penitenziaria di strumenti tecnologicamente avanzati, come i jammer, per combattere efficacemente il fenomeno.

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