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I ferrovieri del comparto manutenzione manifestano a Roma contro le nuove regole imposte da Rfi, denunciando turni massacranti e violazioni delle norme di sicurezza che mettono a rischio la vita e la salute dei lavoratori.

La protesta è motivata anche dall’accordo siglato tra azienda e sindacati confederali, che i lavoratori ritengono possa portare a incidenti gravi come la strage di Brandizzo, dove persero la vita cinque ferrovieri.
Stefano Pennacchietti, delegato nazionale di Usb Ferrovie, racconta di episodi di palese irregolarità e pericolosità nei cantieri ferroviari, dove le imprese private violano regolarmente le norme di sicurezza per esigenze commerciali, nonostante le procedure ufficiali vietino tali pratiche. Queste violazioni, spesso motivate dalla necessità di ridurre i tempi di chiusura delle linee ferroviarie, creano situazioni di pericolo costante per i lavoratori.
La mole di lavoro e i tempi ristretti spingono le aziende appaltatrici a prendere deroghe improprie alle norme di sicurezza, con il rischio che il personale di Rfi, incaricato di monitorare i cantieri, applichi una pericolosa “elasticità” delle procedure di sicurezza. Queste condizioni mettono a serio rischio la vita degli addetti alla manutenzione sulle linee ferroviarie e possono causare incidenti gravi come quello di Brandizzo.
La protesta dei ferrovieri sottolinea la necessità di garantire condizioni di lavoro sicure e rispettose delle norme, al fine di prevenire ulteriori tragedie sulle linee ferroviarie italiane.

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