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La provincia di Brescia si trova di fronte a un inverno demografico che si tradurrà in un significativo calo di iscrizioni al primo ciclo d’istruzione.

Rispetto all’anno scolastico precedente, si è registrata una diminuzione di 409 unità, passando da 10.179 iscritti a 9.770, corrispondente a una riduzione del 4%. Questo declino preoccupa il mondo della scuola, poiché potrebbe comportare la scomparsa di decine di classi.

Le autorità scolastiche stanno attualmente valutando i raggruppamenti delle classi per affrontare questa situazione. È previsto un incontro con i sindacati per discutere delle possibili soluzioni. In alcune aree remote della provincia, dove è difficile raggiungere il numero minimo di 15 bambini per classe, si potrebbe ricorrere a classi multiple. Tuttavia, questo approccio potrebbe non essere ben accolto dai genitori, che temono una riduzione della qualità dell’istruzione e preferiscono spostamenti più lunghi per mantenere i propri figli nelle classi tradizionali.

Le classi multiple non sono viste negativamente da tutti: alcuni ritengono che non vi sia una differenza significativa nel rendimento degli studenti rispetto alle classi tradizionali. Alcune scuole, come quella di Angone, potrebbero optare per questo modello organizzativo per mantenere aperte le classi. Tuttavia, la preferenza dei genitori e le opinioni sulla qualità dell’istruzione variano.

In definitiva, la sfida demografica che la provincia di Brescia sta affrontando potrebbe portare a cambiamenti significativi nel sistema educativo locale, con ripercussioni sulla qualità e l’accessibilità dell’istruzione primaria.

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