By Il primo ministro Benjamin Netanyahu di Israele ha dichiarato a una delegazione bipartisan degli Stati Uniti in Israele che la vittoria nella guerra contro Hamas era solo “a poche settimane di distanza” e che non hanno “altra scelta” se non lanciare un’offensiva terrestre controversa a Rafah.
Da almeno il mese scorso, Israele ha pianificato di avanzare sulla città meridionale di Gaza, dove centinaia di migliaia di palestinesi hanno cercato rifugio dopo il loro massiccio spostamento a causa della guerra.
Il piano ha sollevato preoccupazioni internazionali, con l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani che ha dichiarato all’inizio di questo mese che la campagna “causerà una massiccia perdita di vite e aumenterà il rischio di ulteriori crimini atroci”.
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che all’inizio della guerra ha sostenuto in modo effusivo Israele, ha espresso scetticismo sull’offensiva e ha detto a Netanyahu al telefono che ha “profonde preoccupazioni” al riguardo.
Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, lunedì ha detto al suo omologo israeliano, Yoav Gallant, al Pentagono che gli Stati Uniti aiuteranno a trovare “un’alternativa a un’operazione militare su larga scala e forse prematura”, ha detto un alto funzionario della difesa americana a conoscenza dell’incontro ai giornalisti.
Parlando alla delegazione statunitense mercoledì presso il suo ufficio a Gerusalemme, Netanyahu ha ribadito che Israele non ha altra scelta se non raggiungere la vittoria, che ha definito come la distruzione delle capacità militari e governative di Hamas a Gaza, il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani detenuti dalla milizia filo-iraniana, l’assicurazione che l’enclave palestinese non rappresenterà più una minaccia per Israele e la morte di tutti i leader di Hamas.
“Questa è vittoria”, ha detto Netanyahu, battendo il pugno sul tavolo davanti a lui. “La vittoria è a portata di mano. È a poche settimane di distanza”.
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