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Il 28 maggio 1974 è stato un giorno che nessuno dei presenti potrà mai dimenticare. La piazza Loggia a Brescia è stata scossa da un evento terribile, un’esplosione che ha lasciato cicatrici profonde nella mente e nel cuore di coloro che erano lì. La bomba ha spezzato la routine di una giornata normale, trasformando momenti di tranquillità in caos e dolore.

Molti hanno condiviso le loro storie tramite l’iniziativa “Piazza Loggia 50”, promossa dalla Casa della Memoria e dal Giornale di Brescia in occasione del cinquantesimo anniversario della tragedia. Le testimonianze raccontano di sensazioni contrastanti, di paura e speranza mescolate insieme.
Marco Cima, uno dei presenti quella fatidica giornata, ricorda vividamente il momento dell’esplosione e il panico che ne è seguito. Anche Leonardo Leo, all’epoca un giovane studente, ha condiviso il suo ricordo, descrivendo l’orrore e la confusione che ha seguito l’esplosione. Alberto Gaetano Castrini ha parlato di come ha assistito al ferimento di un collega e alla fuga dei responsabili.
Le testimonianze si susseguono, ognuna raccontando una piccola parte di quella tragica giornata. Fiorenzo Cresseri ricorda l’angoscia di non sapere le sorti del padre e l’incredibile senso di passaggio improvviso all’età adulta. Salvatore Milano, un chirurgo toracico al tempo al Civile, ha condiviso il suo coinvolgimento nei soccorsi e il ricordo di uno dei giovani feriti che non ce l’ha fatta.
Le loro storie sono parte integrante della memoria collettiva di Brescia, un ricordo di un evento che ha segnato profondamente la comunità. Non possiamo e non dovremmo dimenticare quello che è accaduto quel giorno, né le vite perdute né il coraggio dimostrato da coloro che hanno soccorso e supportato le vittime.

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