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Nella notte del maggio 2021, un giovane di Carovigno è stato fermato dai carabinieri per aver violato il coprifuoco anti-Covid. Ciò che segue è una storia di frasi “pesanti” rivolte agli agenti, ma anche di assoluzione da parte del tribunale di Brindisi.

Dopo le 23, durante il vigore del coprifuoco, i carabinieri fermarono il giovane per una sanzione amministrativa. Quest’ultimo, non prendendola bene, si scagliò con frasi offensive contro gli agenti. Tuttavia, il tribunale di Brindisi ha stabilito che non vi era motivo di condanna per minaccia a pubblico ufficiale. Pur riconoscendo le ingiurie, il giudice ha evidenziato che queste sono state pronunciate solo dopo che la sanzione era già stata comminata.

Nel dettaglio del processo, avviato il 14 novembre 2024, l’avvocato difensore ha sottolineato che le azioni del giovane non avevano lo scopo di costringere gli agenti a compiere atti contrari ai loro doveri. La sentenza finale, emessa il 9 aprile 2024, ha assolto il giovane poiché, secondo la giurisprudenza citata, mancava la concretezza e l’effettività del comportamento necessario per una condanna.

In sintesi, nonostante le parole offensive, il giovane è stato assolto in quanto il suo comportamento non è stato considerato sufficientemente coercitivo verso i carabinieri. Una decisione che riflette la necessità di concretezza e specificità nelle azioni per una condanna.

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