Claudio Foti, il protagonista del controverso caso Bibbiano riguardante presunti affidi illeciti, ha recentemente ricevuto l’assoluzione in Cassazione, dopo anni di tribolazioni e persecuzioni. In un’intervista, Foti condivide le sue emozioni e riflessioni su questo lungo e doloroso percorso.

Foti racconta di aver temuto per la sua salute mentale e fisica fin dai primi momenti dell’accusa, paragonando la sua esperienza a quella di Enzo Tortora. L’ingiustizia giudiziaria e lo stress associato ad essa sono stati estremamente logoranti, ma l’assoluzione ha portato sollievo e felicità.

Nonostante la sua assoluzione, Foti sottolinea che altre 17 persone sono ancora sotto processo, ma esprime fiducia nella bontà delle loro azioni e si augura che emerga la verità. Foti ammette che questi anni hanno avuto un impatto devastante sulla sua vita professionale e personale, con la distruzione della sua immagine pubblica e la perdita del suo lavoro.

Tuttavia, Foti riflette anche sulle persone che gli sono rimaste vicine e che gli hanno dato sostegno durante questo periodo difficile. La sua autostima, i suoi valori e il supporto dei suoi ex pazienti sono stati fondamentali per la sua resilienza. Foti sottolinea anche le ripercussioni negative sul mondo dei servizi sociali e sulle famiglie affidatarie, evidenziando un “trauma collettivo di Bibbiano”.

Per il futuro, Foti spera di ricostruire la sua vita e di trovare un risarcimento culturale attraverso la sua scrittura. Con tre libri in arrivo, Foti desidera condividere la sua esperienza, dalla sofferenza alla speranza, e spera che possano contribuire a far luce su questo triste capitolo della sua vita.

L’intervista offre uno sguardo intimo e toccante sulla lotta di Foti per la giustizia e la sua determinazione nel ricostruire la sua vita dopo anni di ingiusta persecuzione.

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