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Un’associazione mafiosa che ha seminato terrore e illegalità nelle Marche è stata finalmente smantellata, con sette condanne definitive e oltre 50 anni di carcere per i colpevoli. Accusati di spaccio di droga, usura, traffico di armi ed estorsione, i membri di questo sodalizio hanno terrorizzato imprenditori e gestori di locali notturni con minacce e violenza.

Le sette condanne sono il risultato di un’operazione dell’Ufficio esecuzioni della Procura Generale di Perugia, che ha eseguito gli ordini di carcerazione nelle città di Potenza Picena, Montelupone, Mondolfo, Volterra, Viterbo, Pesaro e Parma. I condannati, tutti di nazionalità italiana, facevano parte di un’unica associazione mafiosa che operava lungo la riviera adriatica, tra Marche e Abruzzo.

Le accuse includono spaccio di stupefacenti, usura ed estorsione, con l’uso di armi e minacce violente per costringere le vittime al pagamento di ingenti somme di denaro. La banda acquistava armi ed esplosivi in cambio di droga, alimentando così il ciclo di illegalità e violenza.

Le pene inflitte vanno da un minimo di quattro anni a un massimo di dieci anni di reclusione. Questo importante colpo contro il crimine organizzato dimostra l’impegno delle autorità nel contrastare la criminalità e proteggere la sicurezza dei cittadini.

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