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Oggi, davanti alla Corte d’Appello di Brescia, è in corso la seconda udienza sulla richiesta di revisione del processo riguardante la strage di Erba del 2006, che ha visto coinvolti Olindo Romano e Rosa Bazzi.

Gli avvocati difensori, tra cui Fabio Schembri, Luisa Bordeaux, Nico D’Ascola e Patrizia Morelli, espongono nuove prove non precedentemente valutate, sottolineando la necessità di considerarle attentamente.
Una delle questioni sollevate riguarda la testimonianza di Mario Frigerio, il supertestimone sopravvissuto alla strage. L’avvocato Nino D’Ascola ha definito la sua testimonianza “sospetta”, evidenziando contraddizioni nel suo racconto e nella sua identificazione degli aggressori. Questi nuovi dettagli sollevano interrogativi sulla solidità delle prove presentate durante il processo originale.
L’udienza attira un’ampia attenzione, con code all’ingresso dell’aula e la presenza di Azouz Marzouk, che ha perso la moglie e il figlio nella strage e continua a sostenere l’innocenza di Olindo e Rosa. Marzouk esprime la speranza che la verità venga finalmente alla luce e che i veri responsabili vengano portati alla giustizia.
Questo evento giudiziario, che attira l’interesse del pubblico e dei media, rappresenta un passo importante nella ricerca della verità e della giustizia per le vittime della strage di Erba e per coloro che sono stati coinvolti ingiustamente nel processo.

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