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Jesi, la storia di terrore di una donna segregata e maltrattata dal suo ex compagno ha scosso la tranquilla cittadina. Schiaffi, pugni, calci e persino le forbici puntate al collo sono stati gli strumenti di un incubo che ha lasciato segni fisici e emotivi indelebili. Dopo una notte di abusi indicibili, la vittima ha trovato la forza di denunciare l’orrore subito.

La trentenne, originaria di Cuba, ha raccontato ai carabinieri di essere stata vittima di un incubo perpetrato dal suo ex compagno, un 49enne di Jesi. Dopo una relazione finita male, l’uomo ha deciso di vendicarsi, attirandola con l’inganno nella sua casa, trasformando il suo rifugio in un inferno personale.

La violenza è continuata per tutta la notte, con la vittima imprigionata e picchiata senza pietà. Le indagini hanno rivelato un aguzzino ossessionato dalla gelosia, incapace di accettare la fine della relazione. Il rinvio a giudizio per lesioni aggravate, minacce e sequestro di persona è stato accolto, e il processo inizierà presto.

Questa storia raccapricciante ci ricorda l’importanza di combattere la violenza domestica e offrire sostegno alle vittime. Nessuna persona dovrebbe mai vivere con la paura e la sofferenza inflitte da chi dovrebbe amarle e proteggerle.

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