0

Il quarto decreto sul Recovery si è trasformato in un contenitore “omnibus”, sollevando domande su come norme estranee al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) abbiano trovato spazio al suo interno.

La pratica dei decreti “omnibus” è stata più volte criticata per distorcere l’uso della decretazione, che dovrebbe essere caratterizzata da urgenza, necessità e coerenza dei contenuti. Tuttavia, questo decreto sembra seguire questa prassi consolidata, con una varietà di disposizioni che vanno oltre il mandato del PNRR.
Un emendamento sulle “associazioni a sostegno della maternità” nei consultori, inserito silenziosamente nel testo durante l’ultima seduta della commissione Bilancio, solleva interrogativi sul processo decisionale e sull’opportunità di inserire questioni estranee al PNRR.
Un altro punto saliente è il Protocollo d’intesa fra Italia e Albania per la gestione dei migranti, che prevede un finanziamento di 65 milioni di euro per la costruzione di strutture, senza apparente attinenza con il PNRR.
Altri elementi, come lo sconto sulle sanzioni civili per i ritardi nei pagamenti dei contributi previdenziali e la nuova normativa sulla sicurezza sul lavoro, sollevano ulteriori domande sulla coerenza e l’adeguatezza dei contenuti del decreto rispetto agli obiettivi del PNRR.
In definitiva, il quarto decreto sul Recovery sembra aver adottato una logica “tutto incluso”, inserendo disposizioni eterogenee che sollevano dubbi sulla coerenza e sull’allineamento con gli obiettivi di ripresa e resilienza del Paese.

Firenze: Eike Schmidt candidato alle elezioni comunali

Previous article

Ilaria Salis si candida alle Europee con Alleanza Verdi e Sinistra Italiana

Next article

You may also like

Comments

Comments are closed.

More in Cronaca