Nei weekend, le piazze più vivaci della movida romana si trasformano in scenari preoccupanti, con migliaia di giovani in strada, armati di bottiglie di alcolici e odore di hashish nell’aria.

Il fenomeno dell’abuso di alcol tra i giovani sta raggiungendo proporzioni allarmanti, con adolescenti sempre più giovani coinvolti in episodi di binge drinking, ovvero l’assunzione massiccia di alcolici.

L’età dei consumatori di alcol sta drasticamente diminuendo, con ragazzi di soli 11, 12 o 13 anni coinvolti in episodi di ubriachezza. I controlli sul rispetto del divieto di vendita di alcolici ai minori sembrano essere insufficienti, con alcuni locali che trasgrediscono apertamente alla legge, vendendo cocktail anche a bambini di questa giovane età.

L’ospedale Bambino Gesù registra ogni anno circa 40 accessi per abuso di alcol, ma la preoccupazione principale degli esperti è la sempre più giovane età dei consumatori. L’abuso di alcol può causare danni permanenti, soprattutto in organismi in fase di crescita e sviluppo come quelli dei giovanissimi.

L’Instantanea dell’Osservatorio Nazionale Alcol rileva un aumento dei consumatori a rischio, soprattutto tra i minori, con oltre 1.310.000 adolescenti tra gli 11 e i 24 anni che consumano alcolici, di cui 650mila sono minorenni.

La situazione è critica e richiede urgenti interventi educativi e di controllo per proteggere i giovani da comportamenti dannosi e pericolosi legati all’abuso di alcol. È necessario un impegno congiunto delle autorità, delle famiglie e della società nel suo complesso per contrastare questo allarmante trend e proteggere la salute e il benessere delle generazioni future.

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