L’ex presidente russo Dmitry Medvedev ha definito Volodymyr Zelensky come un “usurpatore” e un “obiettivo militare legittimo” per la Russia, in quanto oggi conclude il suo mandato da presidente ucraino senza la possibilità di elezioni a causa della legge marziale.
Mentre le truppe russe continuano a avanzare sul terreno, Medvedev ha espresso la sua opinione su possibili scenari futuri per Zelensky, tra cui la possibilità di raid russi e addirittura un processo per crimini contro cittadini russi e ucraini.
Nonostante le opinioni di Medvedev, Zelensky ha visto un calo significativo nel sostegno popolare nei sondaggi degli ultimi mesi, con difficoltà sempre più evidenti sul fronte militare e una nuova legge che estende la mobilitazione militare. Tuttavia, Zelensky mantiene ancora il sostegno di oltre il 50% della popolazione, sebbene molto inferiore rispetto agli inizi del conflitto nel 2022.
Sul campo di battaglia, le sorti sembrano ancora pendere a favore dei russi, che continuano a esercitare pressione sul territorio ucraino senza cercare affondi decisi. Le incursioni russe si estendono su diverse regioni, con segnalazioni di vittime e danni da entrambe le parti.
Mentre la situazione in Ucraina continua a evolversi, le dichiarazioni di Medvedev evidenziano la complessità e la gravità del conflitto in corso, sottolineando la necessità di una soluzione diplomatica per porre fine alle ostilità.
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