Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è al centro di un’inchiesta sulla corruzione a Genova e si trova agli arresti domiciliari dal 7 maggio.

Oggi affronterà un cruciale interrogatorio da parte dei pubblici ministeri Luca Monteverde e Federico Manotti. La decisione sulle sue dimissioni dipenderà dall’esito di questo interrogatorio: se otterrà la libertà, potrebbe decidere di continuare il suo mandato; in caso contrario, è probabile che si dimetta.

Parallelamente, l’attenzione è rivolta anche all’imprenditore Aldo Spinelli, il quale sembra essere in uno stato di parziale incapacità, come sostenuto dai suoi legali e dal figlio Roberto. Dopo la morte della moglie nel 2021, la famiglia ha considerato la possibilità di nominare un amministratore di sostegno per Aldo, il quale è descritto come “impossibile da gestire”. Questo dettaglio potrebbe influenzare significativamente la sua situazione legale se venisse confermato da una perizia psichiatrica richiesta dai suoi avvocati.

Nel corso delle indagini, sono emersi trasferimenti di denaro sospetti, inclusi tre bonifici da 55 mila euro ciascuno verso il conto personale di Toti e un ulteriore accredito di 27 mila euro verso Mauro Cozzani, ex capo di gabinetto di Toti. L’avvocato del presidente sostiene che questi fondi siano stati ricevuti legalmente per il ruolo di Toti come mandatario elettorale, e che qualsiasi irregolarità nei finanziamenti sia stata gestita con la restituzione o il rifiuto dei fondi stessi.

Le implicazioni di questa inchiesta sono vasti, con possibile corruzione elettorale e abuso di potere su vasta scala. L’interrogatorio di oggi potrebbe essere determinante per il futuro politico di Toti e per l’andamento dell’indagine stessa, oltre che per la stabilità politica della regione Liguria.

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