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Durante una conferenza stampa a Berlino, il cancelliere tedesco Scholz e il presidente francese Macron hanno discusso sul sostegno all’Ucraina, proponendo una graduale eliminazione delle restrizioni sull’uso delle armi fornite, permettendo a Kiev di neutralizzare le basi militari russe da cui vengono lanciati attacchi.

Tuttavia, hanno sottolineato di non permettere attacchi verso obiettivi civili russi.

La posizione degli Stati Uniti, espressa dal portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby, si distacca nettamente da quella europea, affermando che gli USA non incoraggiano né permettono l’uso delle loro armi per colpire obiettivi in Russia.

Il dibattito si intensifica all’interno dell’Unione Europea, con il capo della diplomazia UE Josep Borrell che lamenta la mancanza di una posizione comune tra i membri, nonostante la discussione sui possibili usi offensivi delle armi per autodifesa. Le opinioni variano significativamente tra i paesi membri, con l’Italia che rimane fermamente contraria all’uso del proprio materiale militare fuori dall’Ucraina.

Questo contesto di incertezza evidenzia le complicazioni e le divisioni all’interno dell’UE e tra i suoi alleati più stretti riguardo la strategia militare in Ucraina, il tutto mentre il presidente ucraino Zelensky contesta le restrizioni che, secondo lui, agevolano l’avanzata russa.

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