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Nella giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate, Sergio Mattarella al Sacrario militare dei Caduti di Oltremare di Bari parla della situazione internazionale spiegando che “Ci siamo abituati alla pace. L’Europa unita è stata per 70 anni l’antidoto più forte a egoismi e nazionalismi. Diverse generazioni sono nate e cresciute in un Continente che sembrava aver cancellato non soltanto la parola guerra ma talvolta persino la sua memoria. Poi improvvisamente la guerra – la tragedia della guerra – è riapparsa nel nostro Continente. E’ accaduto a causa della sciagurata e inaccettabile aggressione che la Russia ha scatenato contro l’Ucraina e il suo popolo. Dalla fine di febbraio si combatte, si muore nel cuore d’ Europa”.

Mattarella continua il suo discorso: “I media di tutto il mondo rilanciano le immagini terribili di un conflitto che non risparmia le popolazioni civili, sembravano inimmaginabili fino a poche settimane fa.  Sono passati molti mesi senza che si intraveda uno spiraglio. Eppure la pace continua a gridare la sua urgenza. Perché non vogliamo e non possiamo abituarci alla guerra. La sicurezza e la pace sono beni comuni.  Beni che vanno difesi anche quando può apparire impegnativo o difficile. Non è un caso se tra i primi obiettivi cui si dedicarono i padri fondatori dell’Europa vi fosse la Difesa comune. I punti fermi della nostra bussola restano la vocazione europeista e il solido legame transatlantico. Quanto sta accadendo nella nostra Europa parla alla responsabilità degli uomini delle istituzioni. Ci dice che la pace si costruisce ogni giorno.

“Il fatto di ricomprendere in questa giornata la Festa delle Forze Armate appartiene alla tradizione e a quel sentimento di omaggio alla memoria che trova grande riscontro nella coscienza delle nostre comunità. Credo che sia necessario, di assumere in legge la definizione completa del 4 novembre come Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Lo dobbiamo alla nostra storia. Altruismo, coraggio, spirito di sacrificio, amore per la nostra Patria e per la nostra gente: questi valori sono ciò che caratterizza le nostre donne e i nostri uomini che indossano la divisa e che, con il loro impegno e le loro storie, hanno contribuito alla costruzione della nostra unità, a quella che oggi è la Repubblica.  I ragazzi delle trincee della Grande Guerra. E poi le pagine drammatiche del secondo conflitto, la Resistenza dei militari che dissero no al nazifascismo, i martiri di Cefalonia. L’esempio di un ragazzo buono e generoso che diventò eroe per salvare la vita di altri italiani: Salvo D’Acquisto, medaglia d’oro al valor militare, di cui il prossimo anno ricorderemo gli ottanta anni dal suo sacrificio.  Sono soltanto alcune tessere del mosaico che in questa giornata vogliamo ricordare”, ha concluso il capo dello Stato.

 


stefanodemartino@gmail.com'

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