0

Non si placa la condanna dei direttori di un centinaio fra i più celebri musei al mondo nei confronti degli attacchi recenti in serie di giovani militanti ecologisti radicali contro capolavori dell’arte esposti in Italia e nel mondo. In una lettera aperta diffusa in questi giorni è ritornata forte l’attenzione anche dai media britannici, i responsabili di queste istituzioni culturali denunciano come gli attivisti stiano “gravemente sottovalutando la fragilità” delle opere prese di mire e imbrattate con zuppe di pomodoro, di piselli o altro, anche se protette da lastre di vetro.

Gli attivisti responsabili sottovalutano gravemente la fragilità di queste opere insostituibili del patrimonio culturale mondiale, che devono essere preservate.

“Nelle ultime settimane – scrivono – ci sono stati diversi attacchi alle opere d’arte nei musei internazionali.

In quanto direttori di musei, la pericolosità di questa situazione ci ha scosso profondamente”. Tra i firmatari, spiccano i nomi dei responsabili del Metropolitan Museum of Art, del Museum of Modern Art e del Guggenheim Museum di New York, del British Museum, del Victoria and Albert Museum e della National Gallery (l’italiano Gabriele Finaldi) di Londra, della Galleria degli Uffizi e della Peggy Guggenheim Collection, a Firenze e Venezia; del Louvre, del Musée d’Orsay, del Centre Pompidou e del Musée national Picasso di Parigi; del Prado di Madrid, o del Guggenheim Museum di Bilbao.

Fra le opere prese di mira per a battaglia contro l’inquinamento, alcuni Van Gogh (tra i quali uno esposto a Londra e uno a Roma), un Monet (a Postdam, in Germania), un Picasso (in Australia) e, ancora, un Botticelli, un Boccioni e altri. La scorsa settimana due giovani militanti della campagna Stop Fossil Fuel Subsidies hanno lanciato il contenuto di un barattolo di zuppa di pomodori contro una delle versioni dei ‘Campbell’s soup cans’ di Andy Warhol alla National Gallery of Australia di Canberra, appcando, poi, le mani al muro. L’ultimo episodio domenica, con il blitz al museo Egizio di Barcellona contro la sponsorizzazione della CocaCola alla conferenza per il clima.

L’obiettivo da seguire, precisano, è quello di mantenere aperte le realtà museali come una spazio di “libera comunicazione sociale”, ma al tempo stesso di assicurare la tutela del patrimonio artistico e “preservarne” l’integrità.

 


stefanodemartino@gmail.com'

G20, stretta di mano tra Xi e Biden: “No armi nucleari in Ucraina”

Previous article

Sangiuliano, Uffizi aperti 26 dicembre e 2 gennaio

Next article

You may also like

Comments

Leave a reply

More in Cultura