(ANSA) Il Comune di Milano rivedrà il contributo alla Scala, che nel 2021, nel bilancio del teatro, è stato di 5 milioni 339 mila euro. Oltre al comune anche la Regione Lombardia ha annunciato un taglio importante. Una “drastica e improvvisa diminuzione dei contributi territoriali pubblici” si legge nel comunicato congiunto con cui Cgil, Cisl, Uil e Fials. I sindacati annunciano la conferma dello sciopero di domani 26 novembre prossimo e un nuovo sciopero da organizzare per dicembre. Quest’ultimo da indire “possibilmente da coordinare con il resto del mondo culturale milanese”.
UNA DOCCIA FREDDA
per i lavoratori e in particolare per la trattativa per il rinnovo dei contratti per il periodo 2023-2025. Le richieste in merito ai compensi – ha spiegato Paolo Puglisi della Cgil – sono di adeguamenti nell’ordine del 3-4% rispetto al 12% di inflazione. La «drastica e improvvisa diminuzione dei contributi territoriali pubblici», come l’hanno definita nel comunicato congiunto Cgil, Cisl, Uil e Fials ha spinto a confermare lo sciopero per il 26 novembre.
In questa data è prevista una prova d’insieme di Boris Godunov, opera che inaugurerà la stagione il prossimo 7 dicembre, alla presenza del Capo dello Stato e della presidente della commissione Ue Ursula von der Leyer.
Sciopero fissato domani 26 novembre
Una mobilitazione che potrebbe essere allargata alle altre realtà culturali di Milano in sofferenza per i tagli di Comune e Regione. Lo sciopero di domani 26 novembre era stato deciso come ‘leva’ per sbloccare la trattativa sul rinnovo del contratto, la notizia inattesa del taglio dei contributi ha però in parte cambiato le priorità. Quindi, l’assemblea dei lavoratori ha deciso uno sciopero, questa volta su uno spettacolo, a dicembre. Con l’ipotesi di portare avanti qualche iniziativa anche all’inaugurazione del 7 dicembre come la lettura di un messaggio prima dell’Inno nazionale, o la distribuzione di un volantino.
L’assemblea dei lavoratori ha confermato lo sciopero a larghissima maggioranza dandogli un nuovo significato visti i tagli. Non solo quello annunciato e non ancora esattamente quantificato del Comune di Milano per il prossimo anno, ma anche quello molto significativo da parte di Regione Lombardia che per di più è per l’anno in corso. (ANSA).
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