L’audacia che solo poche donne negli Anni Trenta sapevano dimostrare, unita alla sua bellezza e intelligenza, portarono Lee Miller (Poughkeepsie, 1907 – Chiddingly, 1977) a trasformarsi da semplice modella in artefice di sperimentazioni fotografiche sviluppate accanto al suo maestro Man Ray (Philadelphia, 1890 ‒ Parigi, 1976). Di questa serrata collaborazione parigina, foriera anche di un amour fou (una relazione durata qualche anno e iniziata quando la Miller si propone come allieva), è frutto la riscoperta dell’effetto Sabattier. Chiamato anche solarizzazione, per similitudine negli esiti, si ottiene con l’esposizione alla luce di pellicole o di carta sensibile in fase di sviluppo, con il risultato di intensificare le linee e creare un’enfasi nei chiaroscuri.
Lee Miller icona del Novecento
Modella, fotografa, musa, prima donna reporter di guerra a documentare gli orrori dei campi di concentramento liberati dalle truppe americane. La mostra “Lee Miller – Man Ray. Fashion, love, war” a Palazzo Franchetti a Venezia vuol essere un omaggio a questa donna tanto bella quanto talentuosa togliendola dall’ombra di Man Ray che l’ha sempre accompagnata, per svelare il loro rapporto profondo quanto complicato in maniera più oggettiva. L’esposizione fino al 10 aprile 2023 presenta circa 140 fotografie di Lee Miller e di Man Ray, alcuni oggetti d’arte e documenti video, con prestiti provenienti da Lee Miller Archives e Fondazione Marconi.
LA SPERIMENTAZIONE FOTOGRAFICA
Che sia stata un’accidentale accensione della luce o meno, Lee Miller non si limitò alla qualità dello scatto, ma anche alla sperimentazione in camera oscura, che già per Man Ray era un passaggio fondamentale per trasferire nella sua fotografia gli effetti di surrealtà, di sospensione e di straniamento attraverso nuove tecniche: l’imprimitura diretta della carta sensibile con i rayograph, la sgranatura irregolare con le polveri d’argento, le distorsioni. Tutte esplorazioni dagli effetti poetici e onirici, e una nuova modalità di utilizzare la luce. Proprio sul tema della luce Miller sviluppò Electricité, un lavoro di dieci rayografie a firma di Man Ray per la nascente società elettrica francese, e che solo recentemente possono essere attribuite alla fotografa che materialmente le realizzò.
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