Gruppo 47 dell’opposizione
Erzensbarger ha vissuto in diversi paesi del mondo, fra cui anche l’Italia. Ma nella sua biografia ci sono tante tappe, con periodi trascorsi a Cuba, in Norvegia, in Messico negli Usa e a Berlino ovest. Nel 1979 si trasferì a Monaco. Fra i numerosi titoli della sua poliedrica e ampia pubblicistica si possono ricordare: “Parli sempre di soldi!”, “Che noia la poesia”, “Il perdente radicale”, “Il mago dei numeri”, “La fine del Titanic”. “Con Hans Magnus Erzensberger perdiamo un grande scrittore e intellettuale tedesco, che mancherà alla Germania”, ha detto la portavoce del cancelliere Olaf Scholz in una conferenza stampa a Berlino. Insieme a Günter Grass, Martin Walser, Uwe Johnson e Heinrich Böll, e’ stato uno degli autori piu’ influenti della letteratura tedesca del dopoguerra.
La vita e le opere
Enzensberger, nacque nel 1929 nell’Algovia bavarese studio’ letteratura, lingue e filosofia a Friburgo e Parigi, tra gli altri luoghi. Nel 1955 consegui’ il dottorato sulla poetica di Clemens Brentano. Fu coinvolto nel leggendario club di letteratura Gruppe 47 o con i ribelli 1968ers. Nel 1957, a 28 anni, esordi’ con il libro di poesie ‘La difesa dei lupi’. Il libro gli valse la reputazione di ‘giovane arrabbiato’, ma anche allora il suo uso del linguaggio era fresco e moderno, l’opposto del linguaggio di Martin Heidegger, che Enzensberger aveva sentito da studente a Friburgo.
Una delle sue memorie dal titolo significativo ‘Tumult’ fornisce informazioni sulla sua attivita’, nell’allora opposizione extraparlamentare (Apo). Durante questo periodo fondo’ anche la rivista di cultura ‘Course Book’ nel 1965. Enzensberger ricevette numerosi premi per le sue diverse attivita’ letterarie, tra cui il Georg Büchner Prize nel 1963 e piu’ recentemente il Frank Schirrmacher Prize nel 2015. In occasione del suo novantesimo compleanno, Suhrkamp Verlag ha recentemente pubblicato una raccolta delle sue poesie 1950-2020 e Fallobst – Nur ein Notebook, una variegata raccolta di diverse forme di testo. Enzensberger, raccontò i dubbi e le debolezze dei tedeschi di oggi. Fra i numerosi titoli della sua poliedrica e ampia pubblicistica si possono ricordare: “Parli sempre di soldi!”, “Che noia la poesia”, “Il perdente radicale”, “Il mago dei numeri”, “La fine del Titanic” e gli ultimi “Considerazioni del signor Z” (2015); “Josefine e io” (2010); “Hammerstein o dell’ostinazione” (2008).
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