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Biagio Passaro, fra i leader del movimento ‘Io apro’ contro le chiusure durante il lockdown, imprenditore nel settore della ristorazione originario di Napoli e residente a Castelfranco Emilia (Modena), è stato arrestato questa mattina dalla Guardia di Finanza con le ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta, indebita percezione di erogazioni pubbliche e autoriciclaggio. Passaro era già stato arrestato perché identificato fra i protagonisti dell’assalto alla sede della Cgil di Roma avvenuto nell’ottobre del 2021.

L’indagine, coordinata dalla procura della Repubblica di Bologna e condotta dalle Fiamme gialle di Modena ipotizza che gli indagati (altri quattro, oltre a Passaro), amministratori di una società dichiarata fallita nel settembre 2020, abbiano sottratto alla disponibilità della procedura fallimentare i libri, i registri e le altre scritture contabili previste dalla legge, nonché distratto dalle casse sociali oltre 660mila euro, in gran parte utilizzati per fini personali, causando il dissesto della società e un passivo fallimentare di oltre 1,4 milioni di euro: debiti nei confronti di dipendenti, Erario e fornitori.
Inoltre sempre ai cinque indagati sono contestate operazioni di autoriciclaggio per 150mila euro, attraverso reati fallimentari contestati in altre attività economiche. Infine i cinque avrebbero sistematicamente percepito contributi pubblici erogati a fronte delle difficoltà economiche provocate dalla pandemia: mediante la formazione di documentazione e dati falsi, avrebbero ottenuto indebitamente somme per mezzo milione di euro. A Passaro, raggiunto da ordinanza di custodia in carcere, sono stati sequestrati beni mobili ed immobili pari a 900mila euro.

ANSA 

 


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