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Quattro anni di carcere è la condanna chiesta dalla procura di Torino per Simone Caminada, 38 anni, assistente di Gianni Vattimo, processato per circonvenzione di incapace. La tesi è che l’uomo abbia approfittato delle condizioni di fragilità del filosofo.

Il pm Dionigi Tibone, che sostiene l’accusa insieme alla collega Giulia Rizzo, ha affermato che Vattimo versa in uno stato di “totale dipendenza psicologica da Caminada, misto alla paura della solitudine e alla consapevolezza di non poter più provvedere a se stesso”. Il magistrato ha anche criticato il provvedimento con cui la Corte di Appello di Torino, nel 2021 revocò l’amministrazione di sostegno.

Caminada ha sempre respinto le accuse. Vattimo è intervenuto al processo come testimone e ha spiegato di non riconoscersi nelle descrizioni che lo vogliono come un individuo affetto da problemi psichiatrici, sottolineando che nella sua vita ha sempre cercato di “aiutare e fare stare bene le persone che mi stavano intorno”.

ANSA 


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