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È di ieri la notizia rilasciata da “Il Giornale“: vi sarebbe la possibilità di arrivare a nuove e definitive verità sul caso Orlandi. Era il 1983 quando la giovanissima cittadina vaticana veniva rapita in circostanze oscure. Da quel momento gli inquirenti hanno faticosamente battuto una serie interminabile di piste e segnalazioni che, però, non hanno mai portato alla risoluzione della domanda principale: cosa successe a Emanuela quel 22 giugno 1983? Roma andava a dormire con il dubbio di dove fosse finita quella giovane ragazzina che conduceva una vita normale tra le mura della Città del Vaticano, dove i genitori lavoravano da anni. Suonava il flauto, aveva fratelli e sorelle che la amavano. Andava a scuola, usciva con gli amici e poi, quel giorno, sarebbe divenuta anche l’emblema delle future inchieste sugli scandali vaticani. Solo una parte di questi emersi con il Vatileaks a partire dal 2012.

La registrazione

Ad oggi la verità rimane sepolta sotto una solidissima lamina di cemento. Il giornalista Alessandro Ambrosini, autore del blog Notte Criminale, sembrerebbe aver trafugato con un sotterfugio una registrazione inedita “dal contenuto sconvolgente“. Il Giornale, che ha ascoltato in anteprima la registrazione risalente al 2009, sembrerebbe confermare la portata scandalosa della registrazione. Stando a quanto dichiarato da Ambrosini la registrazione sarebbe stata eseguita di nascosto e, a parlare, è un sodale del boss De Pedis. Parrebbe, d’altronde, ormai confermata la pista che vede coinvolta la Banda della Magliana nel rapimento di Orlandi, come conferma anche Sabrina Mainardi. Ad oggi è ancora sconosciuto il contenuto audio così come l’identità di colui che, a sua insaputa, avrebbe rilasciato quelle che sarebbero a tutti gli effetti delle dichiarazioni, con tanto di nomi e cognomi, che incastrerebbero gli apici religiosi del Vaticano stesso. Ambrosini ha inoltre dichiarato che, quando tra pochi giorni renderà pubblico sul suo blog l’audio di cui è in possesso, spiegherà anche il perché abbia atteso 14 anni prima di rilasciare una dichiarazione così fondamentale per le sorti del più inquietante scandalo vaticano di sempre.

Dopo la serie Netflix

Sembra uno scherzo del destino: a pochi mesi dall’uscita della miniserie Netflix “Vatican Girl”, ecco spuntare l’ennesima nuova rivelazione. Pietro Orlandi, che mai in questi anni ha dato segni di cedimento nell’instancabile ricerca della sorella, si sfoga sui social: “Illusioni, disillusioni, illusioni, disillusioni, illusioni, disillusioni (…). Da quarant’anni si va avanti così, eppure c’è chi sa, più di uno dentro e fuori dal Vaticano, e continua a mettere la testa sotto la sabbia per continuare a nascondere. A farne le spese una semplice ragazza che voleva vivere la sua vita, cantando, ridendo, sognando… ma qualcuno ha voluto scegliere per lei negandogli la libertà. Che siate maledetti ovunque voi siate. Vigliacchi, ipocriti: solo questo siete… uomini di m*rda“. Vedere la Capitale nuovamente tappezzata di manifesti di Emanuela Orlandi ha forse risvegliato le coscienze collettive?


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